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E’ ora di crescere!

E’ ora di crescere!

è ora di crescere“Hai sentito moltissime brutte notizie sull’economia, e continui a sentirne ogni giorno, più volte al giorno. Sei pronto per una buona notizia? 

In realtà, una recessione è il momento migliore per avviare il tuo business. Quando l’economia rallenta, l’imprenditoria si infiamma come una stufa a legna fornita di combustibile in una fredda notte invernale. 

Pensaci. Cos’hanno in comune gli imperi Microsoft e Disney, oltre al fatto di essere diventati entrambi dei business miliardari di enorme successo e fama?

Entrambi sono stati avviati durante una recessione. 

Anzi, ti dirò di più: in realtà, più delle metà delle società che formano l’indice Dow Jones hanno avuto inizio durante una recessione. 

Perchè? Semplice: in periodi di incertezza economica, le persone diventano creative. Fuggono dalle loro aree di comodità (o meglio, ne vengono sbattute fuori a forza!) e prendono l’iniziativa per contribuire a far quadrare il bilancio. 

Insomma, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.”(*)

Tu, a quale gioco stai giocando? Quello della protesta a tutti i costi o quello di prendere la vita nelle tue mani

(*Tratto da R. Kiyosaki)

Parole dalla crisi

Parole dalla crisi

contro la crisiHo ripescato questo prezioso estratto di Albert Einstein, che esprime la sua ‘idea sulla “crisi”. Parole dure, soprattutto quando si devono fronteggiare momenti difficili, con l’ansia di non sapere che domani ci aspetta, con l’impossibilità per moltissimi giovani di crearsi un futuro così come ci è stato insegnato a scuola.

Però parole come queste fanno riflettere. Soprattutto perché è vero che esistono alternative e che ci sono soluzioni.

Donald Trump e Robert Kiyosaky nel loro libro “Perché vogliamo che tu sia ricco” dicono chiaramente che “Tutti hanno problemi economici. Se vuoi arricchirti, risolvi i problemi. Identificare i problemi crea l’opportunità per creare una soluzione”

Ecco quindi le illuminanti parole di Einstein:

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.

La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.

Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.

Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”

Puoi lavare i piatti più tardi…

Puoi lavare i piatti più tardi…

P1070653Respira. Sarai madre per tutta la vita.
Insegna le cose importanti. Quelle vere.
A saltare pozzanghere, ad osservare gli animali, a dare baci di farfalla e abbracci stretti. Non dimenticare questi abbracci, e non negarli mai. Può darsi che fra qualche anno gli abbracci che ti mancheranno saranno quelli che non hai dato.
Dica a tuo figlio quanto lo ami, ogni volta che lo penserai.
Lascialo immaginare. Immagini con lui.
Le pareti possono essere ridipinte. Le cose si rompono e possono essere sostituite. Le urla della mamma fanno male per sempre.
Puoi lavare i piatti più tardi. Mentre tu pulisci lui cresce.
Lui non ha bisogno di tanti giocatoli. Lavora di meno e ama di più.
E, soprattutto, respira. Sarai madre per tutta la vita. Lui sarà bambino una sola volta.”

(Jessica Gómez Álvarez)

Perché è così difficile volersi bene?

Perché è così difficile volersi bene?

io valgoOgni giorno ciascuno di noi realizza moltissime cose. Alcune volte si tratta di cambiamenti drastici e che fanno la differenza nella vita. La maggior parte delle volte invece sono cose piccole, ma sono in ogni caso cose realizzate. Ma di questi successi grandi e piccoli, quanto tempo trascorri nella tua giornata a darti atto con soddisfazione ? Forse perchè le nostre aspettative  – o quelle che abbiamo imparato di dover avere.. !- sono così alte che alla fine classifichiamo ogni cosa che facciamo come del tutto insignificante ? E’ chiaro a tutti l’importanza che hanno l’autostima e la sicurezza di sé nell’avere successo nella vita, nella carriera, nelle relazioni. Ma è anche altrettanto chiaro che autostima e sicurezza di sé non sono falsificabili, non si può fingere di averle: o ce l’hai davvero oppure mentire è impossibile ! Da dove vengono autostima e sicurezza di sé ? Ci hai mai pensato ? Se anche tu come me sei stato abituato a certi modi di pensare, ti verrà spontaneo dire che si tratta di doti che si hanno oppure non hanno, un qualcosa tipo “essere nati con la camicia”: Tizio è nato estroverso e sicuro di sé, Caio invece è un musone insicuro che ha paura della sua ombra. Nati così e punto. Niente da fare.

E invece non è affatto così la questione !

In primo luogo autostima e sicurezza di sé derivano dal capire e vivere il proprio valore unico, dal sentire di valere, dal riconoscere che abbiamo un valore e un impatto positivo sulla nostra vita e su quella degli altri. Non mi addentrerò per oggi nella discussione di quanto sia necessario per sentirsi di valere il riuscire a fare nella propria vita qualcosa che ci rispecchi profondamente, qualcosa che ci permette di mettere in pratica i nostri unici doni e talenti, perché sarebbe un discorso troppo lungo. Per ora mi limiterò a suggerirti 6 piccoli esercizi per migliorare i tuoi “muscoli del successo e dell’autostima”. Si tratta di esercizi che ti consiglio di fare ogni giorno perché, come ogni buona ginnastica può avere successo solo se la fai con costanza. Dunque:

  • Quando qualcuno ti complimenta per qualcosa non nasconderti né cerca di minimizzare. Semplicemente prendine atto e ringrazialo per aver visto il tuo successo.
  • Dedica un po’ di tempo a scrivere in un diario i tuoi successi, piccoli e grandi. Questo ti aiuterà a portare la tua attenzione un po’ ogni giorno sui tuoi successi. Naturalmente, mentre li scrivi, datti ogni volta un’amichevole e sorridente “pacca sulla spalla”
  • Crea affermazioni positive su te steso e mantienile visibile nei luoghi che frequenti durante la giornata (in ufficio, in macchina, in bagno, nella borsetta, ovunque puoi insomma !).
  • – questa è ben difficile.. !- Cerca di intercettare ogni pensiero del tipo “avrei dovuto e non ho fatto”, focalizzandoti invece su quello che hai raggiunto. Siamo sempre stati abituati a tenere l’attenzione su ciò che manca, su quello che ancora dobbiamo raggiungere e ci hanno detto che questo modo di procedere è l’unico che porta ad avere risultati. La verità purtroppo è che questo modo di procedere induce solo più sofferenza e irrequietezza, non aiuta assolutamente a fare di più. Per fare di più è necessario definire degli obiettivi e lavorare per raggiungerli, non soffrire per quello che ancora non abbiamo avuto il tempo di fare !
  • A proposito di obiettivi: non averne è deleterio ma averne di irraggiungibili è forse anche più deleterio ! Perciò, sforzati di fissare obiettivi realistici e fermati piuttosto a complimentarti con te stesso ogni volta che li raggiungi o li superi.
  • Fai molta attenzione a quando scivoli nella negatività e nell’autocritica non necessaria: leggi le tue affermazioni positive e il tuo diario per riprendere la traiettoria.

Naturalmente, e se mi segui da un po’ già lo sai, queste indicazioni pur ottime sono solo uno spunto di riflessione, non possono essere la soluzione radicale del problema. Come tutte le soluzioni di stampo tradizionale, sono azioni che possono aiutare per un certo tempo ma invariabilmente sono destinate a non durare: serve troppo sforzo ! La soluzione definitiva infatti deriva da un solo e unico tipo di intervento: quello che permette di accedere al subconscio e riscrivere gli antichi software che ci sono stati scritti dentro durante i primi anni della nostra vita.

Aiuto, non riesco più a dimagrire dopo il parto!

Aiuto, non riesco più a dimagrire dopo il parto!

Compulsione ciboQuesta mattina, brancolando come uno Zombie dopo la solita notte di sonno “alternativo”, sono entrata in bagno e, a dispetto dei buoni propositi (“Salirò sulla bilancia solo una volta alla settimana”) mi sono ritrovata a guardare con il fiato sospeso il responso della maledetta.

Già, questa con la bilancia è un’altra delle guerre del tutto inaspettate che ho dovuto affrontare nella mia nuova condizione di mamma.

Prima di passarci infatti, avrò sentito dire un miliardo di volte – mentre il mio peso lievitava insieme alla mia piccola dentro la pancia! – una quantità di frasi tipo “Tranquilla, tanto poi, quando allatti vedrai che torni in forma in un baleno”.

E in effetti, man mano che mi guardavo attorno, vedevo neomamme felici e sorridenti, a passeggio con i loro bimbi appena nati e dall’aspetto perfettamente asciutto e snello.

Per non parlare dei casi televisivi eclatanti tipo Ilary Blasi o Michelle Hunzinker o Carla Bruni o le mille star di oltre oceano che ostentano corpi statuari praticamente già da 10 minuti dopo aver partorito!

Così, felice e fiduciosa, dopo la nascita della mia piccola, ho iniziato ad aspettare di vedere calare magicamente tutta quella notevole quantità di depositi non graditi, sparpagliati su pancia, sedere, braccia e cosce.

Sì, insomma, dappertutto! Ma il mio tormento erano le cosce. Cioè, lo sono sempre state: da che io abbia memoria l’ avere un paio di gambe di quelle perfette, tornite, affusolate che hanno alcune fortunate è stato uno dei miei sogni più ossessionanti – e frustrati.

Ma adesso, dopo la gravidanza, la situazione era davvero molto, molto, ma molto peggiorata.

Dai tempi dell’adolescenza infatti, in modi più o meno salutari che andavano dalla Dieta dell’uva a quella a Zona, passando per ogni altra proposta nel mezzo, alle saune forzate, alla compagnia del fumo di sigarette per tappare il senso di fame :-( , a tentativi mai durati abbastanza di diventare un essere atletico, ero in qualche modo riuscita a contenere per una decina d’anni il mio peso in un range accettabile.

Essendo alta, da vestita le persone non notavano quello che notavo io davanti alla vista inclemente dello specchio, perciò non capivano mai come mai mi accanissi tanto a cercare di stare a dieta. Ma la verità è che la mia lotta con la bilancia non è mai smessa da quando è iniziata, il che è successo quando avevo circa 8 anni.

Capirai perciò come mi potesse rassicurare il vedere mia sorella che già al terzo mese post parto rientrava arzilla nella 44 e al 6° era diventata una 42, il tutto mentre la vedevo scofanarsi una ghiotta pizza alla carbonara gongolando perchè “La cosa bella di quando allatti è che non devi stare a dieta e dimagrisci comunque!”

Ora, non ho alcuna idea del motivo, ma la realtà dei fatti è che la mia piccola è nata il 17 maggio ma io, al 17 di gennaio successivo ovvero ben 8 mesi dopo, ero ancora allo stesso identico peso di quando avevo partorito!

E credimi, dopo i primi mesi, visto che le mie dimensioni non accennavano a ritornare “normali”, ho ripreso a mangiare solo cose sane e a cercare di fare movimento, ma invano.

I primi tempi in effetti, forte della certezza che tanto sarei dimagrita comunque perchè stavo allattando, trovavo libera consolazione delle mie atroci notti insonni in grandi scatole di biscotti e amenità varie.

Una volta capito però che, andando avanti così non solo non avrei perso i kg di troppo ma anzi ne avrei presi un sacco di altri, decisi di darci – con una fatica ATROCE! – un taglio.

Dai miei 20 anni di dieta sapevo che una cosa fondamentale era quella di fare movimento e naturalmente lo stesso consiglio lo trovavo in tutti i post e articoli su internet che leggevo alla ricerca di

  • Consigli per dimagrire dopo la gravidanza
  • Dimagrire durante l’allattamento
  • Tornare al peso forma dopo la gravidanza
  • Come dimagrire dopo il parto
  • Come si fa a dimagrire dopo il parto?
  • Come perdere peso dopo il parto?

Ma il punto era: COME DIAVOLO FACCIO A FARE GINNASTICA SE NON HO NEMMENO LA FORZA DI STARE IN PIEDI????? 

(continua)