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Imparare dai migliori

Se volessi imparare a volteggiare sugli anelli come un angelo da chi andresti? Da Juri Chechi ovviamente vero?

Ecco, io ho fatto esattamente la stessa cosa: un giorno ho deciso che se c’era qualcuno che avevo studiato davvero approfonditamente la Felicità, lo stare bene davvero, io l’avrei trovato, l’avrei studiato e tradotto in parole facili, comprensibili, mettendo insieme una ricetta per la Felicità “popolare” per semplicità ma “Ingegneristica” per la solidità delle sue basi.

C’è tantissima informazione in giro ma la maggior parte di noi non ha tempo di mettersi a setacciare le informazioni valide da quelle inutili o errate.

A proposito dell’argomento Felicità, il lavoro di chiarezza è ancora solo agli inizi, praticamente è tutto ancora da fare. Ancora la maggior parte delle persone pensa che “La felicità è un mito, una leggenda: tutti ne parlano ma pochi l’hanno  davvero conosciuta, e pochissimi sono così fortunati da assaporarla a lungo.”

La maggior parte di noi crede che che la felicità sia un fattore esterno a noi, qualcosa di fondamentale e che passiamo disperatamente la nostra vita a ricercarla inutilmente, perché solo raramente questa caccia vada a buon fine.

Come dice giustamente Raffaele Morelli, psicologo “Proviamo a pensare che la felicità non sia un premio o un trofeo da conquistare o meritare. Gli studi scientifici dimostrano che il  nostro cervello è programmato per produrla continuamente. In ogni istante, infatti, mentre noi rincorriamo pensieri, progetti, obiettivi, il cervello sta “felicitando”, ossia si sta predisponendo a  creare una condizione di pienezza e di soddisfazione, che non dipende  dalle circostanze esterne e non ha “scadenza” temporale. Il cervello tende all’equilibrio mantenendo sempre attive le centraline del piacere e della gratificazione, secernendo endorfine e neuro-trasmettitori, in particolare la serotonina, responsabile di uno  stato di benessere e felicità.

Ma allora perché siamo tendenzialmente così poco felici?
Qui ci sarebbe un lungo discorso da fare. In breve, diciamo che nonostante il cervello sia sempre pronto a generare felicità, normalmente sono soprattutto i pensieri (e dunque le emozioni) negativi ad avere la meglio.

Il perchè di questa “abitudine” di mal-pensiero, di pensiero infelicitante è articolato, ora vorrei soffermarmi invece su alcuni consigli pratici.

4 CONVINZIONI INVALIDANTI SULLA FELICITA’

Quelli che seguono sono le 4 principali convinzioni che le persone tendono ad avere sulla Felicità. Oltre ad essere scientificamente sbagliate, sono anche disfunzionali, nel senso che TI TOLGONO POTERE, il potere di essere la persona che potresti essere, di realizzare te stesso, i tuoi sogni e la tua vita. Spero che tu abbia chiaro che non è sufficiente cambiare questi pensieri a livello cosciente – cioè la parte del cervello dentro di te che va a 40 bit/s – ma è indispensabile intervenire anche a livello subconscio, la parte cioè del tuo cervello che va a 40 MILIONI di bit/s. E’ chiaro infatti che se a livello cosciente pensi di essere convinto della versione positiva di queste affermazioni, ma a livello subconscio sei convinto del contrario… la matematica non è un opinione, vince il cervello da 40 Milioni di bit/s e tu sei spacciato.

Se ancora non hai idea di quello di cui ti sto parlando, nel mio libro “Dalle Convinzioni alle Azione” puoi farti un’infarinatura sufficiente per cominciare a capirne di più. Lo trovi sul sito dell’editore => Dalle Convinzioni alle Azione.

Ora, torniamo alle 4 convinzioni.

«La felicità dipende dall’esterno» 

Se sei convinto di questa affermazione, continuerai a cercare la felicità FUORI DI TE, giocando nel campo da gioco sbagliato. Finchè sei convinto di dover diventare/avere/fare qualcosa per poter essere felice, sei destinato a non esserlo mai o solo per pochi istanti. E’ così che funziona la nostra mente: punta qualcosa, lo raggiunge e subito dopo punta a qualcosa di nuovo. Non puoi affidarti alla mente per essere felice, la devi domare. Come si fa? 

Non lo so. Non ho idea di come si faccia in generale, ma mi sono fatta un’idea piuttosto precisa del come ci si possa riuscire in tutto quello che riguarda il complicato mondo del lavoro. 

(www.libromissionelavoro.it è il libro da cui puoi cominciare ad approfondire l’argomento, se ti interessa)

«La felicità è rara, eccezionale»

Il Dalai Lama, intervistato da Richard Davidson, eminente neuroscienziato, senza dubbi dice che il momento più felice della sua vita è stato… “Ora”.
Ok, dirai, ma lui è il Dalai Lama.

In realtà lui a differenza di noi tutti ha imparato a comandare la sua mente, non ad esserne comandato, decidendo lui quando essere felice, non quando lo decide lei. Ora ti sembrerà impossibile fare qualcosa del genere, ma il punto è che, con un allenamento adeguato, questo discorso ti sembrerà assolutamente normale. Se ci fosse un alieno che all’improvviso scende sulla terra e guarda come ci facciamo comandare a bacchetta dalla nostra mente sarebbe allibito, quanto lo saresti tu se arrivassi in una città in cui tutti si prendono continuamente a schiaffi, perchè non sanno controllare il loro braccio: il loro braccio, completamente fuori controllo si muove a destra e sinistra di continuo, schiaffeggiando tutti gli abitanti della città. Le persone della città, ormai abituate a questa disfunzione la vedono e subiscono come una cosa normale, ma a te sembrerebbe allucinante! Ecco, noi umani siamo continuamente schiaffeggiati dal nostro organo “mente” che non sappiamo assolutamente controllare!

«La Felicità va meritata»

Questa è una di quelle convinzioni ben seppellite nel tuo subconscio. Perciò non provarci neanche a dire che non è vero! Siamo stati cresciuti TUTTI con gli ordini dei nostri genitori “Fai il bravo altrimenti…”

Ecco, quell’ “altrimenti” significava “altrimenti non ti voglio più bene, altrimenti ti punisco, altrimenti ti lascio da solo” ovvero “sarai infelice”. Quindi la felicità va meritata.

I nostri genitori non avevano idea del danno che facevano, e nemmeno noi abbiamo idea di quello che facciamo ai nostri figli alimentando questa convinzione dannosa…

La FELICITA’ E’ LA NOSTRA CONDIZIONE NATURALE! Non c’è niente da meritare, è un DIRITTO DI NASCITA!

«La Felicità è un ideale irraggiungibile»

Ohi, se hai scritto questo software dentro di te sei spacciato gravemente. Se credi che sia irraggiungibile, non vedrai neanche tutti gli indizi che ti permetterebbero, come è successo a me, di capire che la Felicità si può costruire, passo dopo passo, con allenamenti concreti e precisi, un giorno dopo l’altro, essendo FELICE MENTRE impari, non quando hai finito di imparare…

Strategie quotidiane di Felicità

Ok, sai che mi piace parlare concreto e darti subito degli strumenti applicabili e operativi. Eccone addirittura otto 🙂 presi da uno dei miei principali Maestri e mentori, il Prof. Martin Seligman, docente di Psicologia all’Università della Pennsylvania.

1. TRASCORRI ALMENO 20 MINUTI AL GIORNO ALL’APERTO

Secondo una serie di studi pubblicati nel 2010 dal Journal of Environmental Psychology, non solo aiuta a mantenere uno stato d’animo migliore ma addirittura migliorerebbe la memoria. A fare bene sono soprattutto la luce del sole, anche in un giorno nuvoloso, e l’aria fresca.

2. IMPEGNATI ATTIVAMENTE PER SENTIRTI FELICE

Ben due studi pubblicati dal Journal of Positive Psychology hanno confermato che quando le persone cercano attivamente di essere felici, migliorano il loro stato d’animo, sentendosi alla fine più felici di chi non lo fa. In uno dei due studi i partecipanti hanno ascoltato una gamma di brani musicali allegri nel corso di due settimane: coloro ai quali era stato chiesto di concentrarsi sulla loro felicità, hanno registrato un miglioramento dello stato d’animo rispetto a coloro ai quali era stato chiesto solo di concentrarsi sulla musica.

3. SCOPRI I TUOI PUNTI DI FORZA E IMPEGNATI A USARLI 

Il libro The Happiness Advantage di Shawn Achor, psicologo ad Harvard, riporta un esperimento su 577 volontari, invitati a scegliere uno dei loro punti di forza e a usarlo in un nuova modo ogni giorno per una settimana. Col risultato che alla fine si sentivano molto più felici e meno depressi rispetto al gruppo di controllo. Non è tutto: i vantaggi di questo modus vivendi duravano anche dopo la fine dell’esperimento: il loro livello di felicità è rimasto tale per un mese intero.

4. FAI ESERCIZIO REGOLARMENTE 

L’esercizio fisico in generale rilascia endorfine nel cervello, che migliorano il tono dell’umore. Se l’allenamento è regolare, il moto positivo dell’animo si estende anche ai giorni in cui non ci si allena. Lo conferma una ricerca dell’Università di Bristol secondo cui “Nei giorni di allenamento, l’umore delle persone migliora significativamente dopo l’esercizio e rimane lo stesso nelle successive giornate di riposo. Con l’eccezione del senso di calma che si perde poco dopo”.

5. DAI UN SIGNIFICATO ALLA VITA

I ricercatori della Tohoku University in Giappone hanno realizzato uno studio di sette anni su oltre 43.000 adulti di età tra 40 e i 79 anni chiedendo loro se avevano ikigai (un termine giapponese che sta per “senso della vita”), e poi hanno monitorato il loro stato di salute. Il 95 per cento degli intervistati che riferivano di avere dato un significato alla propria vita erano vivi sette anni dopo l’indagine iniziale contro circa l’83 per cento di coloro che non avevano segnalato alcun buon motivo per vivere. La mancanza di ikigai, secondo i ricercatori, sarebbe in particolare associata con la morte a causa di malattie cardiovascolari.

6. PASSA DEL TEMPO CON LE PERSONE FELICI… O CON I LORO AMICI 🙂

Secondo uno studio pubblicato in Statistics in Medicine e condotto presso la Harvard University e la University of California, la felicità è contagiosa. I ricercatori hanno scoperto che quando una persona diventa felice, un amico che le vive vicino ha una probabilità del 25 per cento in più di diventarlo anche lui. Il coniuge della persona felice ha un 8 per cento maggiore probabilità di felicità, e i vicini di casa hanno una probabilità del 34 per cento. Ma c’è di più: i ricercatori hanno condotto una revisione di altri studi precedenti, scoprendo che certe relazioni sono maggiormente interessate da felicità, in ossequio a una teoria chiamata la “teoria del contagio sociale” o dei “tre gradi di influenza”: quando una persona è felice, l’effetto può diffondersi per tre gradi, fino agli amici degli amici.

7. COLTIVA RELAZIONI SOCIALI FORTI

Se si dispone di pochi amici intimi, una grande e amorevole famiglia, o di forti legami con la comunità, si è più felici. Tra i numerosi studi che lo confermano, ce n’è uno dello psicologo Shawn Achor compiuto tra 1.600 studenti di Harvard che ha dimostrato che il sostegno sociale è motivo di felicità e conta più di fattori come il reddito familiare, i punteggi universitari, l’età, il sesso o l’etnia di appartenenza.

8. OCCUPATI DEGLI ALTRI 

Le persone che passano del tempo ogni mese ad aiutare gli altri (sia che si tratti di animali, di altre persone o dell’ambiente) sono più felici. Una ricerca della dottoressa Suzanne Richards dell’Università di Exeter Medical School, nel Regno Unito, ha esaminato 40 studi degli ultimi 20 anni sul legame tra volontariato e salute, rilevando che il volontariato è associato con meno casi di depressione, maggiore benessere e una riduzione del 22 per cento del rischio di morte.

Per i punti 2, 3, 5, 7, 8 incredibilmente esiste una soluzione che li farebbe migliorare tutti insieme di molto. 

Parlo naturalmente del LAVORO, della tua vita professionale. Può sembrarti strano, eppure è proprio così. Ma siccome so bene che le mie parole non ti bastano, mi sono ingegnata per fartelo dire anche dal “Michael Jordan” della ricerca e selezione del personale. 

Buona vita e buon… LAVORO! 
Erica

FONTI: 
http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-da-fare-per-essere-felici-secondo-la-scienza
http://www.riza.it/psicologia/tu/2539/la-felicita-come-trovarla-dentro-di-te.html