Seleziona una pagina
Ezio Bosso. La forza di ricominciare

Ezio Bosso. La forza di ricominciare

“Noi esseri umani siamo bellissimi, ma spesso, chissà perché, tendiamo a dimenticarcene.”

Non conoscevo Ezio Bosso fino a questa mattina, quando il mio feed di Facebook si è all’improvviso popolato di video tutti simili uno all’altro che rimandavano al Festival di Sanremo. Ho smesso da tempo di seguire Sanremo e stavo per ignorare bellamente anche questa serie di post, quando qualcosa della pianista che è rimasta in me ha vinto e mi ha fatto cliccare play su uno di questi video. 

Mi sono commossa e ho pianto. Certo, sono una donna e come tale sono di commozione facile. Ma in questo caso ci stava tutta: ho studiato pianoforte per 20 anni e so cosa significa studiare e allenarsi ore e ore, cercando di far andare insieme due mani, due piedi, più testa e cuore e convincerli a far uscire qualcosa che non sia un’accozzaglia di suoni fastidiosi!

Vedere dunque quest’uomo passare dalla fatica di mettere insieme le parole, al trasfigurarsi e riuscire a suonare un pezzo con maestria e cuore, mi ha veramente emozionata.

Mi ha emozionata e, ancora una volta, mi ha ricordato quanto piccole sono le scuse che troppo speso ci raccontiamo sul perchè non stiamo riuscendo a realizzare i nostri sogni!

Come mio solito, ho subito cercato di scoprire di più della storia di quest’uomo e quello che ho trovato mi ha fatto ancora di più venire i brividi.

Perchè la disabilità di Ezio Bosso non è solo una questione congenita, il che già sarebbe stato difficile da accettare ed integrare, ma è stata peggiorata da una malattia avuta in età tutto sommato recente.

Su un vecchio articolo di La Stampa, si legge: “Nel 2011 Bosso ha subito un intervento al cervello che – parole sue – l’ha costretto ad affrontare una «storia di buio». E la malattia si è aggiunta a una sindrome autoimmune che lo costringe a camminare con l’aiuto di un bastone. Lentamente, con grandi sofferenze e molte gioie, grazie agli amici e alla maturità («Se tutto questo fosse accaduto dieci anni fa, probabilmente non sarei qui a raccontarlo», dice lui), ha riconquistato «la coordinazione tra corpo e mente necessaria per tornare al pianoforte».”

Il che, appunto, mi rende ancora più deferente e ammirata del coraggio di quest’uomo, che ha avuto la forza di rimettere insieme i suoi pezzi, senza darsi scuse e senza perdere tempo a lamentarsi.

Il segreto della guarigione quantica

Il segreto della guarigione quantica

Quella di Frank Kislow, l’autore de Il segreto della guarigione quantica è davvero una promessa coraggiosa:

“Ti basta essere consapevole di un problema per risolverlo”.

«Certo», dirai «mi accorgo che c’è un problema e compio i passi necessari per risolverlo. Cosa c’è di strano?».

Beh, innanzitutto se la pensi così complimenti. Sei già decisamente avanti rispetto alla media. Il grado di lontananza dal nostro vero potere personale è tale che moltissime persone sono tuttora convinte di poter incidere poco o niente sulla propria vita. E questo è decisamente un punto di partenza molto limitante.

Ad ogni modo, la promessa di Kislow è molto più coraggiosa: è sufficiente essere consapevoli di un problema perché esso cominci a risolversi da solo, senza alcun ulteriore sforzo da parte tua.

Hai capito bene. Per quanto strano possa sembrare, il Segreto della Guarigione Quantica parte proprio da qui: tu puoi diventare consapevole di un ginocchio artritico, di una indigestione, un mal di testa, una paura, uno scoppio d’ira, una relazione in crisi o la perdita di un lavoro, e la consapevolezza, con le sue doti organizzatrici, mette tutto a posto; tutto quello che devi fare è essere consapevole nel modo giusto.

Frank Kislow e “Il Segreto della Guarigione Quantica”

Frank Kinslow è un medico che abita in Florida; il suo studio è nella città di Sarasota ed è professore presso l’Università di Everglades nel corso di laurea in Medicina Alternativa. Ha pubblicato diversi articoli sulla guarigione e la salute, da anni è ospite in tv e radio oltre a tenere corsi e conferenze.

Per oltre trentacinque anni si è dedicato ad insegnare ai suoi pazienti e alle persone quanto sia semplice trovare la pace interiore e la prosperità.

E’ conosciuto in tutto il mondo per aver ideato una tecnica di guarigione rivoluzionaria che si basa sulla pura consapevolezza: il metodo Quantum Entrainment, ovvero, la Guarigione Quantica.

Se in vita vuoi limitarti a giocare, buon divertimento. Ma se aspiri al massimo potere e all’ordine perfetto, devi entrare in contatto con la fonte di tutto il sapere, la consapevolezza pura. Vi sono migliaia di modalità curative che attingono ai vari livelli della vita.

Il bodywork e la chiropratica sono efficaci al livello fisico grossolano. Le erbe e le medicine operano al livello molecolare. L’agopuntura e la guarigione energetica usano le onde di energia sottile. Nessuna di queste forme di guarigione è concepita per attingere direttamente alla fonte della creazione. La Guarigione Quantica, sì“, scrive Kinslow.

Il Segreto della Guarigione Quantica e la consapevolezza pura.

Il motivo per cui il QE® è allo stesso tempo tanto semplice ed efficace è perché attinge all’ordine infinito e guaritore della consapevolezza pura.

Molto è stato scritto sulla consapevolezza pura.
Per lo più, chi ne ha scritto ci dice che è molto difficile da raggiungere e che occorrono anni di studio e di pratica per impadronirsene.
Kinslow sostiene che la consapevolezza pura è impossibile da raggiungere e che non la padroneggerai mai, perché già la possiedi.

Non puoi cercare qualcosa che hai già.
Non è difficile, ma impossibile.

Esistono vari modi per eseguire la “Tecnica della consapevolezza pura”.
Il modo più efficace è farti guidare passo passo, scaricandola gratuitamente (in lingua inglese) in formato audio MP3 dal sito web www.KinslowSystem.com. In alternativa puoi leggere al registratore il testo che trovi di seguito e ascoltarlo quando sei pronto per l’esperienza.

Il Segreto della Guarigione Quantica secondo me

Come tanti degli strumenti, studi e metodi che ci sono oggi in giro, dal mio punto di vista non è risolutivo come promette. C’è sempre una grande componente di marketing nelle “promesse coraggiose”: in quanto tali sono fatte per attirare e vendere. Ma è anche vero che, se l’autore è dotato di buone intenzioni, oltre le “promesse coraggiose” c’è comunque un fondo di verità e spunti utili di riflessione o di azione.

Nel caso del libro di Kinslow, il Segreto della Guarigione Quantica finisce per ricondursi di fatto ad un esercizio di Mindfulness o di Meditazione consapevole come si chiamava una volta prima che gli scienziati si inventassero un neologismo per dire, sostanzialmente la stessa cosa.

L’esercizio proposto nel Segreto della Guarigione Quantica dunque è un buon metodo per esplorare il nostro illimitato potenziale di consapevolezza e per questo ho deciso di scrivere questo articolo. C’è uno strumento concreto e operativo con cui puoi cimentarti e questo è fondamentale. Perchè la conoscenza è fantastica, ma senza azione è inutile!

Ecco dunque l’esercizio che ti suggerisco di sperimentare. Con tutta la tecnologia che abbiamo registrarti questo breve testo con voce suadente sarà facilissimo. Buon lavoro!

Tecnica della consapevolezza pura (tratto da Il segreto della Guarigione Quantica)

 

Lista della Spesa per la Felicità?

Lista della Spesa per la Felicità?

Imparare dai migliori

Se volessi imparare a volteggiare sugli anelli come un angelo da chi andresti? Da Juri Chechi ovviamente vero?

Ecco, io ho fatto esattamente la stessa cosa: un giorno ho deciso che se c’era qualcuno che avevo studiato davvero approfonditamente la Felicità, lo stare bene davvero, io l’avrei trovato, l’avrei studiato e tradotto in parole facili, comprensibili, mettendo insieme una ricetta per la Felicità “popolare” per semplicità ma “Ingegneristica” per la solidità delle sue basi.

C’è tantissima informazione in giro ma la maggior parte di noi non ha tempo di mettersi a setacciare le informazioni valide da quelle inutili o errate.

A proposito dell’argomento Felicità, il lavoro di chiarezza è ancora solo agli inizi, praticamente è tutto ancora da fare. Ancora la maggior parte delle persone pensa che “La felicità è un mito, una leggenda: tutti ne parlano ma pochi l’hanno  davvero conosciuta, e pochissimi sono così fortunati da assaporarla a lungo.”

La maggior parte di noi crede che che la felicità sia un fattore esterno a noi, qualcosa di fondamentale e che passiamo disperatamente la nostra vita a ricercarla inutilmente, perché solo raramente questa caccia vada a buon fine.

Come dice giustamente Raffaele Morelli, psicologo “Proviamo a pensare che la felicità non sia un premio o un trofeo da conquistare o meritare. Gli studi scientifici dimostrano che il  nostro cervello è programmato per produrla continuamente. In ogni istante, infatti, mentre noi rincorriamo pensieri, progetti, obiettivi, il cervello sta “felicitando”, ossia si sta predisponendo a  creare una condizione di pienezza e di soddisfazione, che non dipende  dalle circostanze esterne e non ha “scadenza” temporale. Il cervello tende all’equilibrio mantenendo sempre attive le centraline del piacere e della gratificazione, secernendo endorfine e neuro-trasmettitori, in particolare la serotonina, responsabile di uno  stato di benessere e felicità.

Ma allora perché siamo tendenzialmente così poco felici?
Qui ci sarebbe un lungo discorso da fare. In breve, diciamo che nonostante il cervello sia sempre pronto a generare felicità, normalmente sono soprattutto i pensieri (e dunque le emozioni) negativi ad avere la meglio.

Il perchè di questa “abitudine” di mal-pensiero, di pensiero infelicitante è articolato, ora vorrei soffermarmi invece su alcuni consigli pratici.

4 CONVINZIONI INVALIDANTI SULLA FELICITA’

Quelli che seguono sono le 4 principali convinzioni che le persone tendono ad avere sulla Felicità. Oltre ad essere scientificamente sbagliate, sono anche disfunzionali, nel senso che TI TOLGONO POTERE, il potere di essere la persona che potresti essere, di realizzare te stesso, i tuoi sogni e la tua vita. Spero che tu abbia chiaro che non è sufficiente cambiare questi pensieri a livello cosciente – cioè la parte del cervello dentro di te che va a 40 bit/s – ma è indispensabile intervenire anche a livello subconscio, la parte cioè del tuo cervello che va a 40 MILIONI di bit/s. E’ chiaro infatti che se a livello cosciente pensi di essere convinto della versione positiva di queste affermazioni, ma a livello subconscio sei convinto del contrario… la matematica non è un opinione, vince il cervello da 40 Milioni di bit/s e tu sei spacciato.

Se ancora non hai idea di quello di cui ti sto parlando, nel mio libro “Dalle Convinzioni alle Azione” puoi farti un’infarinatura sufficiente per cominciare a capirne di più. Lo trovi sul sito dell’editore => Dalle Convinzioni alle Azione.

Ora, torniamo alle 4 convinzioni.

«La felicità dipende dall’esterno» 

Se sei convinto di questa affermazione, continuerai a cercare la felicità FUORI DI TE, giocando nel campo da gioco sbagliato. Finchè sei convinto di dover diventare/avere/fare qualcosa per poter essere felice, sei destinato a non esserlo mai o solo per pochi istanti. E’ così che funziona la nostra mente: punta qualcosa, lo raggiunge e subito dopo punta a qualcosa di nuovo. Non puoi affidarti alla mente per essere felice, la devi domare. Come si fa? 

Non lo so. Non ho idea di come si faccia in generale, ma mi sono fatta un’idea piuttosto precisa del come ci si possa riuscire in tutto quello che riguarda il complicato mondo del lavoro. 

(www.libromissionelavoro.it è il libro da cui puoi cominciare ad approfondire l’argomento, se ti interessa)

«La felicità è rara, eccezionale»

Il Dalai Lama, intervistato da Richard Davidson, eminente neuroscienziato, senza dubbi dice che il momento più felice della sua vita è stato… “Ora”.
Ok, dirai, ma lui è il Dalai Lama.

In realtà lui a differenza di noi tutti ha imparato a comandare la sua mente, non ad esserne comandato, decidendo lui quando essere felice, non quando lo decide lei. Ora ti sembrerà impossibile fare qualcosa del genere, ma il punto è che, con un allenamento adeguato, questo discorso ti sembrerà assolutamente normale. Se ci fosse un alieno che all’improvviso scende sulla terra e guarda come ci facciamo comandare a bacchetta dalla nostra mente sarebbe allibito, quanto lo saresti tu se arrivassi in una città in cui tutti si prendono continuamente a schiaffi, perchè non sanno controllare il loro braccio: il loro braccio, completamente fuori controllo si muove a destra e sinistra di continuo, schiaffeggiando tutti gli abitanti della città. Le persone della città, ormai abituate a questa disfunzione la vedono e subiscono come una cosa normale, ma a te sembrerebbe allucinante! Ecco, noi umani siamo continuamente schiaffeggiati dal nostro organo “mente” che non sappiamo assolutamente controllare!

«La Felicità va meritata»

Questa è una di quelle convinzioni ben seppellite nel tuo subconscio. Perciò non provarci neanche a dire che non è vero! Siamo stati cresciuti TUTTI con gli ordini dei nostri genitori “Fai il bravo altrimenti…”

Ecco, quell’ “altrimenti” significava “altrimenti non ti voglio più bene, altrimenti ti punisco, altrimenti ti lascio da solo” ovvero “sarai infelice”. Quindi la felicità va meritata.

I nostri genitori non avevano idea del danno che facevano, e nemmeno noi abbiamo idea di quello che facciamo ai nostri figli alimentando questa convinzione dannosa…

La FELICITA’ E’ LA NOSTRA CONDIZIONE NATURALE! Non c’è niente da meritare, è un DIRITTO DI NASCITA!

«La Felicità è un ideale irraggiungibile»

Ohi, se hai scritto questo software dentro di te sei spacciato gravemente. Se credi che sia irraggiungibile, non vedrai neanche tutti gli indizi che ti permetterebbero, come è successo a me, di capire che la Felicità si può costruire, passo dopo passo, con allenamenti concreti e precisi, un giorno dopo l’altro, essendo FELICE MENTRE impari, non quando hai finito di imparare…

Strategie quotidiane di Felicità

Ok, sai che mi piace parlare concreto e darti subito degli strumenti applicabili e operativi. Eccone addirittura otto 🙂 presi da uno dei miei principali Maestri e mentori, il Prof. Martin Seligman, docente di Psicologia all’Università della Pennsylvania.

1. TRASCORRI ALMENO 20 MINUTI AL GIORNO ALL’APERTO

Secondo una serie di studi pubblicati nel 2010 dal Journal of Environmental Psychology, non solo aiuta a mantenere uno stato d’animo migliore ma addirittura migliorerebbe la memoria. A fare bene sono soprattutto la luce del sole, anche in un giorno nuvoloso, e l’aria fresca.

2. IMPEGNATI ATTIVAMENTE PER SENTIRTI FELICE

Ben due studi pubblicati dal Journal of Positive Psychology hanno confermato che quando le persone cercano attivamente di essere felici, migliorano il loro stato d’animo, sentendosi alla fine più felici di chi non lo fa. In uno dei due studi i partecipanti hanno ascoltato una gamma di brani musicali allegri nel corso di due settimane: coloro ai quali era stato chiesto di concentrarsi sulla loro felicità, hanno registrato un miglioramento dello stato d’animo rispetto a coloro ai quali era stato chiesto solo di concentrarsi sulla musica.

3. SCOPRI I TUOI PUNTI DI FORZA E IMPEGNATI A USARLI 

Il libro The Happiness Advantage di Shawn Achor, psicologo ad Harvard, riporta un esperimento su 577 volontari, invitati a scegliere uno dei loro punti di forza e a usarlo in un nuova modo ogni giorno per una settimana. Col risultato che alla fine si sentivano molto più felici e meno depressi rispetto al gruppo di controllo. Non è tutto: i vantaggi di questo modus vivendi duravano anche dopo la fine dell’esperimento: il loro livello di felicità è rimasto tale per un mese intero.

4. FAI ESERCIZIO REGOLARMENTE 

L’esercizio fisico in generale rilascia endorfine nel cervello, che migliorano il tono dell’umore. Se l’allenamento è regolare, il moto positivo dell’animo si estende anche ai giorni in cui non ci si allena. Lo conferma una ricerca dell’Università di Bristol secondo cui “Nei giorni di allenamento, l’umore delle persone migliora significativamente dopo l’esercizio e rimane lo stesso nelle successive giornate di riposo. Con l’eccezione del senso di calma che si perde poco dopo”.

5. DAI UN SIGNIFICATO ALLA VITA

I ricercatori della Tohoku University in Giappone hanno realizzato uno studio di sette anni su oltre 43.000 adulti di età tra 40 e i 79 anni chiedendo loro se avevano ikigai (un termine giapponese che sta per “senso della vita”), e poi hanno monitorato il loro stato di salute. Il 95 per cento degli intervistati che riferivano di avere dato un significato alla propria vita erano vivi sette anni dopo l’indagine iniziale contro circa l’83 per cento di coloro che non avevano segnalato alcun buon motivo per vivere. La mancanza di ikigai, secondo i ricercatori, sarebbe in particolare associata con la morte a causa di malattie cardiovascolari.

6. PASSA DEL TEMPO CON LE PERSONE FELICI… O CON I LORO AMICI 🙂

Secondo uno studio pubblicato in Statistics in Medicine e condotto presso la Harvard University e la University of California, la felicità è contagiosa. I ricercatori hanno scoperto che quando una persona diventa felice, un amico che le vive vicino ha una probabilità del 25 per cento in più di diventarlo anche lui. Il coniuge della persona felice ha un 8 per cento maggiore probabilità di felicità, e i vicini di casa hanno una probabilità del 34 per cento. Ma c’è di più: i ricercatori hanno condotto una revisione di altri studi precedenti, scoprendo che certe relazioni sono maggiormente interessate da felicità, in ossequio a una teoria chiamata la “teoria del contagio sociale” o dei “tre gradi di influenza”: quando una persona è felice, l’effetto può diffondersi per tre gradi, fino agli amici degli amici.

7. COLTIVA RELAZIONI SOCIALI FORTI

Se si dispone di pochi amici intimi, una grande e amorevole famiglia, o di forti legami con la comunità, si è più felici. Tra i numerosi studi che lo confermano, ce n’è uno dello psicologo Shawn Achor compiuto tra 1.600 studenti di Harvard che ha dimostrato che il sostegno sociale è motivo di felicità e conta più di fattori come il reddito familiare, i punteggi universitari, l’età, il sesso o l’etnia di appartenenza.

8. OCCUPATI DEGLI ALTRI 

Le persone che passano del tempo ogni mese ad aiutare gli altri (sia che si tratti di animali, di altre persone o dell’ambiente) sono più felici. Una ricerca della dottoressa Suzanne Richards dell’Università di Exeter Medical School, nel Regno Unito, ha esaminato 40 studi degli ultimi 20 anni sul legame tra volontariato e salute, rilevando che il volontariato è associato con meno casi di depressione, maggiore benessere e una riduzione del 22 per cento del rischio di morte.

Per i punti 2, 3, 5, 7, 8 incredibilmente esiste una soluzione che li farebbe migliorare tutti insieme di molto. 

Parlo naturalmente del LAVORO, della tua vita professionale. Può sembrarti strano, eppure è proprio così. Ma siccome so bene che le mie parole non ti bastano, mi sono ingegnata per fartelo dire anche dal “Michael Jordan” della ricerca e selezione del personale. 

Buona vita e buon… LAVORO! 
Erica

FONTI: 
http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-da-fare-per-essere-felici-secondo-la-scienza
http://www.riza.it/psicologia/tu/2539/la-felicita-come-trovarla-dentro-di-te.html

Il Flusso che porta alla Felicità

Il Flusso che porta alla Felicità

La felicità, lo abbiamo detto più volte, non “succede” bensì si può coltivare. 

A confermarlo ancora una volta, gli studi di Mihály Csíkszentmihályi, che ha indagato quello che lui chiama “esperienza ottimale”.

Uno dei modi infatti in cui riusciamo ad essere più felici è quando siamo assorti in uno stato di concentrazione così focalizzata che qualsiasi altra cosa sparisce. In quei momenti, sperimentiamo un senso di controllo senza fatica, capacità di intuizione, alti livelli di performance, rompiamo barriere che fino prima ci limitavano.

Csíkszentmihályi, psicologo, condivide il termine già usato da altri per descrivere questa condizione: essere nel “flusso”, quella circostanza cioè in cui siamo così coinvolti in ciò che facciamo che perdiamo persino coscienza del tempo. Ogni azione, ogni movimento e pensiero sono perfettamente allineati e tutto “fluisce” appunto senza fatica nè sforzo.

Tutto il tuo essere è coinvolto e tu riesci ad usare le tue capacità al massimo.

Secondo questi studi dunque, ancora una volta viene confermato che non sono le condizioni esterne a renderci felici , ma il nostro mondo interiore che ci permette di convertire ostacoli in sfide, raggiungere i nostri obiettivi e mantenere l’armonia interiore. 

Il punto ora è: la condizione di “Flusso” è accidentale – come abbiamo sempre creduto – o si può coltivare?

Per fortuna, la risposta è SI’, si può coltivare. Ecco le indicazioni di Csíkszentmihályi:

  1. Definisci obiettivi.
  2. Diventa consapevole e pienamente coinvolto con l’attività da svolgere per raggiungere i tuoi obiettivi
  3. Dai massima attenzione a ciò che sta accadendo
  4. Impara a goderti l’esperienza nel momento in cui la vivi, senza aspettarti di provare piacere solo quando avrai raggiunto il tuo obiettivo.

Lo so… tanto per cambiare, questi psicologi danno indicazioni sempre troppo generiche!

Per fortuna c’è un ingegnere elettronico con il pallino della psicologia e le neuroscienze (io ☺️ ) che ha fatto del rendere chiari e operativi questi studi alla portata delle persone di ogni giorno!

In particolare, come penso ormai tu abbia ben capito, mi sono focalizzata intensamente su ciò che ti permette di capire come conquistare il TUO posto nel mondo del lavoro oggi, smettere di soffrire per l’ansia di un futuro incerto e soprattutto facendo qualcosa che ti piace, ti realizza e ti soddisfa anche economicamente 

La biologia della Felicità

La biologia della Felicità

Uno studio Finlandese ha indagato sul modo in cui i nostri corpi cambiano a seguito del provare emozioni diverse.

Guardare due amanti che si riuniscono in un film risveglia in noi sentimenti di felicità. Guardare qualcuno che da di stomaco ci provoca sensazioni di disgusto. E’ generalmente accettato il fatto che queste emozioni sono categoricamente distinte le une dalle altre nella nostra mente e ora una nuova ricerca mostra come anche le nostre risposte corporee a specifiche emozioni sono specifiche e diverse.

“Noi siamo convinti che le emozioni siano qualcosa che avviene prevalentemente nella nostra mente, ma ci sono anche moltissime altre evidenze che suggeriscono che avvengono anche nei nostri corpi” dice il Dr. Lauri Nummenmaa, assistente professore in Neuroscienze Cognitive all’Università di Scienze di Aalto, in Finlandia.

Scoprire come questo avvenga effettivamente nel corpo era lo scopo di Nummenmaa.

Questa connessione mente-corpo non è nuova agli scienziat. Tuttavia, esistono ancora molti che dubitano del fatto che effettivamente i cambiamenti dell’attività corporea siano direttamente collegabili alle emozioni.

Sappiamo di guarigioni “miracolose”, avvenute con il solo lavoro sulle emozioni (qui per esempio, puoi leggere la storia della guarigione di Rika http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__libera-le-tue-emozioni.php) ma la scienza tradizionale – e l’opinione popolare – ancora tendono a rimanere molto legata alla convinzione che il corpo sia solo un insieme di organi da aggiustare.

“I nostri dati” dice Nummenmaa “mostrano che le sensazioni corporee associate con le diverse emozioni sono così specifiche che, di fatto, possono arrivare persino a creare le emozioni corrispondenti”.

Per chi ha un minimo di conoscenza dei lavori di Anthony Robbins, la sua convinzione incrollabile del fatto che “cambiando la fisiologia cambi anche le tue emozioni” è più che ovvia. Ma non altrettanto è per la maggior parte delle persone, ancora convinte che questa sia poco più che suggestione. Ora finalmente, un autorevole conferma.

Il Dr. Antonio Damasio, direttore dell’Istituto per il “Cervello e Creatività” dell’Università del Sud della California, ed esperdo in consapevolezza umana, ha detto che lo studio fornisce una chiara evidenza al supporto di quello che già lui e i suoi colleghi affermano ovvero “che il contenuto delle emozioni è ampiamente basato sulla percezione degli stati fisici”.

Parlando più concretamente, ti è mai capitato di fare una corsa all’aria aperta o una bella nuotata e poi sentirti meglio? Ecco, parliamo di questo. Solo che quasi nessuno fa l’associazione con il fatto che, se cambio la mia fisiologia (cioè la mia postura fisica, il mio corpo e ciò che prova), posso cambiare anche le mie emozioni!

Nell’immagine che segue puoi vedere la rappresentazione della mappa che mostra la corrispondenza fra stati fisici ed emozionali evidenziati dallo studio su 701 soggetti.

E guarda un pò… La felicità é l’unica sensazione che “scalda” uniformemente il corpo. La felicità è un diritto di nascita, lo stato naturale dell’essere umano, quello a cui dobbiamo imparare ad arrivare, allenandoci a mettere ko tutti gli ostacoli che, con l’educazione e l’ignoranza abbiamo messo fra noi e la miglior versione di noi stessi: quella stabilmente Felice.

stati it

Fonte Studio => http://www.usnews.com/news/articles/2013/12/30/study-finds-emotions-can-be-mapped-to-the-body

La Felicità si impara

La Felicità si impara

La felicità si impara?

Si, la felicità si impara. 

Il punto è: COME?

Secondo Morelli, il noto psicologo

“se vuoi davvero incontrarla, devi affidarti al mondo interno, il solo “luogo” dove la felicità sgorga spontaneamente. 

Bisogna che ogni tanto durante la giornata, mentre camminiamo per strada, mentre cuciniamo, mentre parliamo con qualcuno, mentre ci vestiamo, mentre sentiamo gli amici o le amiche che ci raccontano la loro storia, noi spostiamo lo sguardo, che dall’evento esterno si deve posare sull’interno.

Se una persona dovesse chiedermi, dopo tanti anni che faccio questo lavoro, quanto conta spostare lo sguardo, io direi che è la cosa più importante. Se tu parli con una persona depressa che ti racconta “dove ha gli occhi”, noterai che “li ha” sempre sulle solite cose: “la mia vita non va bene, non ci sono interessi, non c’è entusiasmo, non cambia niente”. Così lo spazio si restringe, lo sguardo stesso si restringe. La felicità invece è uno sguardo posizionato sul nulla, o meglio sullo spazio interno. Carl Gustav Jung ricordava che la fisica moderna ha scoperto che l’osservatore modifica profondamente l’esperimento che sta facendo; analogicamente, “toccando” il nucleo dell’animo ed avvicinandoci noi lo modifichiamo. Se volete modificare la vostra vita dovete semplicemente spostare lo sguardo.”

Morelli dà poi alcuni suggerimenti sul come praticamente riuscire in questo prezioso obiettivo (li trovi qui, nell’articolo originale). Io personalmente preferisco qualcosa di più solare e concreto.

Si tratta di un preziosissimo esercizio suggerito da Gurdjeff. E’ semplice e potentissimo. Eccolo.

La Via Del Tuo Sogno

Appena possibile prenditi un’ora di tempo a disposizione. Un’ora in cui sai che non sarai disturbato, in cui puoi dedicarti 100% a te stessa/o.

Mettiti in un posto comodo, posizione seduta per eliminare il rischio addormentamento, un block notes al tuo fianco, magari un pò di musica rilassante.

Attiva magari un timer che ti lasci tranquillo sul trascorrere del tempo, fai che suoni dopo 45 minuti dal momento in cui sei pronta/o per cominciare.

Scrivi sul block notes in cima ad un foglio bianco questa domanda: “Qual è l’obiettivo migliore da raggiungere per me ora?”

Quando hai tutto a posto, ti siedi, attivi il timer, chiudi gli occhi e ti concentri sul tuo respiro. Poniti in silenzio di nuovo la domanda: “Qual è l’obiettivo migliore da raggiungere per me ora?”

Butta la domanda dentro di te, come se buttassi un seme nella terra e poi semplicemente torni ad ascoltare il tuo respiro.

Ovviamente vedrai arrivare pensieri di ogni genere e tipo, tu lascia che facciano, tieni solo l’attenzione sul tuo respiro.

Ovviamente sentirai contemporaneamente anche la musica, tu non preoccuparti, ascoltala pure ma anche tieni l’attenzione sul tuo respiro.

Questo tipo di esercizio ha lo scopo di portarti a “guardare dentro”, al di là della cortina di fumo dei pensieri, delle preoccupazioni, dentro alla saggezza più profonda che è in te.

Continua così fino allo suonare del timer. A quel punto, SENZA INTERRUZIONE, di getto prendi in mano il blocco e SCRIVI QUALUNQUE COSA TI APPAIA, in risposta alla domanda che vedi scritta sul foglio. 

Quando hai concluso, puoi prenderti ancora qualche minuto di tempo per osservare le sensazioni che questo esercizio ti ha lasciato, quindi prendi il foglio, ripiegalo con cura e portalo al cuore, prendendo fra te e te l’impegno che, da questo momento in poi OGNI MOMENTO DEL TUO TEMPO sarà dedicato a raggiungere questo obiettivo.

Per fare ciò, soprattutto se si tratta di un obiettivo per cui non hai la minima idea di dove cominciare a lavorare per raggiungerlo, poniti per iniziare solo la meta di PENSARE CON AMORE al tuo obiettivo, rivolgendogli tutte le tue attenzioni in OGNI MOMENTO DELLA TUA GIORNATA.

Se proverai davvero questo esercizio, ti accorgerai di quanti pochi siano in realtà i momenti in cui tu riesci a restare presente e dedicare energia-pensiero pulita al tuo sogno. La maggior parte del nostro tempo noi purtroppo lo trascorriamo a pensare a le-bollette-che-non-so-come-pagare, le-disgrazie-del-telegiornale, le-liti-con-il-partner/figli/colleghi, le ansie per il futuro, i rimpianti per il passato e via dicendo.

Tutto il tempo che ti scopri a pensare ad altro che al tuo obiettivo (ricordati, non pensarci tipo “oddio non ce la farò mai”, ma solo con l’intento di attirarlo a te, di mandargli amore, esattamente come faresti con un innamorato), non protestare nè arrabbiarti, semplicemente ritorna a pensare con amore al tuo obiettivo.

Tieni il foglietto dove l’hai scritto in un posto sicuro, dentro al portafogli magari, comunque in un posto dove puoi andare a ripescarlo in ogni momento che – ti assicuro capiterà – non ti ricorderai neanche più bene cosa avevi scritto.

Quanto devi continuare questo esercizio?

Se lo fai bene e con costanza vedrai arrivare le prime cose positive nella tua vita molto molto presto. Tu continualo fino a quando avrai raggiunto l’obiettivo.

E quando l’hai raggiunto? Ovvio! Ripeti l’esercizio 🙂 Oppure segui uno dei miei corsi che ti insegno qualche altra strategia con cui portare più Felicità e Benessere nella tua vita!

Un abbraccio

Erica

PS: Se il tuo sogno è un lavoro che ti appassiona e ti realizza, visita www.libromissionelavoro.it
Per fare la differenza nel mondo del lavoro oggi devi sapere esattamente come fare leva sulle tue risorse e sulle reali regole del gioco a cui si gioca oggi… E sono andata a scomodare un personaggione di quelli veramente tosti per capire quali sono, come giocare al meglio e soprattutto, VINCERE.