Dieci anni di ricerca scientifica dimostrano come la vicinanza all’acqua stimoli il nostro cervello al rilascio di sostanze chimiche collegate alla felicità, come dopamina, serotonina e ossitocina.
Questo è quanto racconta Wallace J. Nichols nel suo Blue Mind: The Surprising Science That Shows How Being Near, In , On, Or Under Water Can Make You Happier, Healthier, More Connected, And Better At What You Do” (“Mente Blu: la scienza sorprendente che mostra come stare vicino, sopra, dentro o sotto l’acqua possa renderti più felice, più sano, più connesso e migliore in ciò che fai”).
Sull’Huffington Post, ho letto questa sintesi di motivi tratti dal libro. Mi riprometto di leggerlo presto, così da avere argomenti ancora più stringenti per “dirottare” le nostre vacanze in splendidi e rilassanti lidi marittimi!
1) L’acqua ci riporta al nostro stato naturale
Siamo connessi all’acqua fin dal principio della nostra vita. Il corpo è mediamente composto per il 75% da acqua e il mantenimento della quantità adeguata di idratazione è basilare per il corretto funzionamento dei nostri organi. A questo proposito, se ancora non l’hai fatto, ti suggerisco di leggere un interessante libro, questo già tradotto in italiano, dal titolo “Il tuo corpo implora acqua“.
2) Lungo la costa siamo più rilassati
Secondo uno studio citato nel libro, per calmarci a livello subconscio basta anche solo osservare un paesaggio marittimo: guardare immagini di natura fa attivare le parti del nostro cervello associate “a un atteggiamento positivo, alla stabilità emotiva e al recupero di ricordi felici”.
3) Guardare le fotografie fa bene, ma l’acqua nella vita reale fa ancora meglio
Secondo le risposte inviate (più di un milione) durante uno studio con l’applicazione Mappiness, non solo le persone erano più serene quando erano all’aria aperta, ma erano più felici del 5,2% quando si trovavano vicino a un corpo d’acqua.
4) L’acqua ringiovanisce le menti stanche
In uno studio del 1995 pubblicato su Environmental Psychology, si è analizzato il rendimento e la concentrazione di due gruppi di studenti: uno a cui erano state assegnate stanze con viste più paesaggistiche (alberi, laghi, prati) e un altro a cui erano state date stanze su vedute più urbane. Il primo gruppo non solo aveva risultati più brillanti, ma dimostrava anche una maggiore capacità di attenzione funzionale.
5) Il blu dà sollievo
A quanto pare il blu è anche il colore preferito del mondo. L’autore cita un progetto di ricerca del 2003, in cui è stato chiesto a 232 persone in tutto il mondo di indicare il proprio colore preferito. Ancora una volta, il blu.