Seleziona una pagina
RoboTEEN. Un motore per parlare di adolescenti e di futuro

RoboTEEN. Un motore per parlare di adolescenti e di futuro

RoboTEEN. Un motore per parlare di adolescenti e di futuro

Ci stiamo prendendo gusto! Guardate un pò cosa sono riuscita a spremere fuori da un riottoso adolescente grazie ad un semplice motorino elettrico 😎 Abbiamo parlato di Futuro, di mettersi in moto, di comunicazione genitori-figli (questa semisconosciuta 😅)

👉Se sei un genitore e vuoi raccontare la tua, scrivi!
👉Se sei un genitore e hai qualche domanda da fare ad un adolescente… chiedi! (cercherò un nuovo componente elettrico per farlo parlare 😎)
👉 Se hai voglia di approfondire il progetto Roboteen, fai un giro qui: www.roboteen.it

Scarica gratis

Inserisci i tuoi dati per ricevere il minicorso “Aggiusta il tuo Lavoro, preparati al Futuro”

(comprende i primi capitoli di Missione Lavoro e Un Lavoro che Vale)

Avventura RoboTEEN. Come tutto è cominciato…

Avventura RoboTEEN. Come tutto è cominciato…

Avventura RoboTEEN. Come tutto è cominciato…

La vita sa essere meravigliosamente ironica a volte… Poteva un ex-frustrato Ingegnere-ma-volevo-fare-altro ricevere in custodia dall’universo niente meno che un giovane appassionato di… ROBOTICA?

A quanto pare… no 😅 
Ecco com’è cominciata questa nuova avventura.

www.roboteen.it

Scarica gratis

Inserisci i tuoi dati per ricevere il minicorso “Aggiusta il tuo Lavoro, preparati al Futuro”

(comprende i primi capitoli di Missione Lavoro e Un Lavoro che Vale)

Ci sono mille modi per cambiare il mondo… Basta volerlo!

Ci sono mille modi per cambiare il mondo… Basta volerlo!

Colombia. Una bambina appena nata viene trovata abbandonata.

Edinora Jimenez, 59 anni, che ha trovato la bambina, racconta: “Stavo raccogliendo le arance quando ho sentito un pianto. Ho pensato che fosse un gatto fino a quando ho guardato più da vicino e ho visto che si trattava di una bambina”. Il comandante della polizia locale Javier Martin ha raccontato che la neonata aveva ancora parte del cordone ombelicale attaccato.

Un ufficiale della polizia colombiana e neomamma, Luisa Fernanda Urrea, viene inviata sul posto dell’abbandono per verificare la situazione e intervenire. La piccola, lasciata in una foresta, stava effettivamente morendo di fame ed era a rischio ipotermia. L’ambulanza tardava, la situazione era sempre più critica e Luisa non ha avuto un attimo di esitazione: si è alzata la maglietta e in attesa dell’arrivo dell’ambulanza ha allattato al seno la piccolina, salvandole la vita.

Fonte: http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/poliziotta_allatta_bambina_video/notizie/1786927.shtml

“Sono una mamma, e ho il latte.” 

ha detto Luisa ai media che sono accorsi ad intervistarla. “Ho solo riconosciuto le esigenze di questa piccola creatura. Credo che qualunque donna lo avrebbe fatto nella stessa situazione”.

Io non so se qualunque donna davvero lo avrebbe fatto, lo spero con il cuore. 

So però che questi semi di generosità, altruismo e amore incondizionato sono qualcosa di veramente prezioso. E so anche che, purtroppo, oggi molti di noi sono troppo preoccupati a combattere la propria quotidiana guerra contro le difficoltà per riuscire ad avere abbastanza energie da dedicare ad aiutare gli altri – oltre che se stessi e la propria famiglia. 

Per anni mi sono chiesta come potevo a mia volta dare un contributo in qualche modo. E finalmente un giorno mi sono resa conto che c’era qualcosa che potevo fare. Qualcosa che derivava dalla mia esperienza personale e che poteva essere di aiuto a tante persone. 

E così oggi l’obiettivo del mio lavoro è aumentare in modo scientifico il grado di speranza delle persone rispetto al tema LAVORO.

So che è fa strano sentire i concetti “più speranza” e “modo scientifico” assieme però è proprio il punto fondamentale di quello che mi motiva a fare quello che faccio. 

Una volta se pensavo ai miei figli da grandi ero terrorizzata. Pensavo che se non ero capace io di assicurarmi tranquillità economica, come avrei fatto ad insegnare qualcosa a loro?

Oggi invece sono serena, non perché me la racconto o me la voglio credere, ma perché ho la prova vivente sotto i miei occhi ogni giorno che tutto questo funziona. Nel senso che Federico, il più grande, a 16 anni oltre che andare brillantemente a scuola (perché sta facendo quello che piace a LUI non quello che avrei pensato io che gli conveniva fare per trovarsi un posto sicuro!) ha già ricevuto ben 4 offerte di lavoro in meno di 6 mesi, semplicemente perché lui gioca a copiare quello che faccio io.

Quindi non solo il mio sistema permette a me di avere la certezza di aver sempre da lavorare, ma sta già funzionando anche su di lui che ha 16 anni. La piccola farà ancora meno fatica!

Poi, in mezzo a tutto questo, fra sorelle, cognati, amici di sorelle, amici di amici di cognati eccetera si è sparsa la voce e ho cominciato a spiegare il sistema anche a loro e loro a passare voce.

E a farla breve oggi il tutto è diventato un libro, un blog e un percorso formativo che, risultati alla mano, aumenta la speranza nel futuro non perché te la credi ma perché proprio impari a vedere più cose di quelle che vedevi prima, aumenti le tue abilità.

E’ come dire che prima potevi andare a caccia solo di giorno quando c’era la luce. Dopo hai dei potenti occhiali a infrarossi e puoi andare a caccia anche di notte. Non è che le prede sono diventate di più, solo che tu hai un campo di azione molto più ampio.

Oh intendiamoci, non sono favorevole alla caccia, è che non mi è ancora venuto in mente un esempio migliore ☺️

Le preoccupazioni fanno ingrassare

Le preoccupazioni fanno ingrassare

stresslady2final_d80dVuoi dimagrire? Hai già provato mille volte a metterti a dieta ma, invariabilmente finisci con il dirti che è impossibile riuscirci con tutto lo stress e le migliaia di cose che hai da fare ogni giorno?

Hai ragione!

La vita dei nostri giorni è complicata, stressante, piena di scelte da prendere in tempi brevissimi, di ostacoli di ogni genere per la maggior parte dei quali non siamo preparati a rispondere… E in più, quella vocina bisbetica nella testa che continua a ripetere “Ecco, sei la solita, non riesci mai a finire una dieta! Resterai una dannata cicciona e nessuno vorrà più stare con te. Stasera niente cena così almeno recuperi un pò di tutto quello che hai combinato oggi.”

Non sono forse spesso di questo tono anche le tue conversazioni interiori?

Il fatto è che, come dice il noto psicologo Raffaele Morelli “anche le parole che diciamo a noi stessi quando siamo da soli possono produrre degli stati biochimici del cervello che fanno ingrassare. Frasi tipo tanto non cambia niente, sei sempre la solita creano nel cervello un senso di frustrazione che stimola per reazione il centro della fame. E ancora di più questo succede quando teniamo dentro di noi senza esprimerle, le nostre passioni, i desideri, il bisogno di coccole”

Cosa fare quindi?

Cominciare ad amarti. Cercare l’amore degli altri e prenderti cura di te. La gratificazione che ne riceverai libererà mediatori chimici che ti permetteranno di non ricorre al cibo consolatorio. Questo è il primo, fondamentale passo che la maggior parte delle diete e dei programmi dimenticano di considerare.

Sì ma in pratica?

Se anche tu, come molte donne, sei ormai talmente assuefatta alla routine, ai tuoi doveri e impegni, probabilmente fatichi anche solo ad immaginare cosa potrebbe significare in pratica per te “cominciare ad amarti”.

Allora eccoti 3 regole da poter applicare fin da subito!bagno rose

  1. Comincia a dire di NO almeno ad una cosa che non vorresti fare al giorno. Che si tratti di andare a pranzo dalla suocera o di stirare il bucato alle undici di sera, non importa. Basta che tu cominci a dare qualche piccolo segnale a te stessa che esisti anche tu, non solo le cose “da fare”
  2. Ogni volta che ti sorprendi a insultarti o accusarti perchè non stai facendo quello che dovresti, magari hai appena sgarrato con l’ennesima dieta, fermati e chiediti scusa. Proprio così “Cara me stessa, scusami, sono stata ancora una volta troppo severa. Ripartiamo di nuovo e questa volta ce la facciamo”.
  3. Fatti almeno una piccola coccola al giorno. Fermati 10 minuti di più nella vasca anzichè fare una doccia alla veloce, o concediti un caffè seduta al bar anzichè in piedi al bancone. Qualsiasi cosa sia però, fallo senza sensi di colpa perchè stai togliendo tempo ad altre cose.

Tutto questo perchè ogni volta che ci trattiamo male trasmettiamo di fatto la sensazione al nostro cervello che non ci vogliamo bene e i circuiti più antichi del nostro cervello in questo caso cercano immediatamente di rifugiarsi nel piacere del cibo per difenderci dallo sconforto: è in questo modo che attiviamo i centri nervosi della fame e finiamo per cercare consolazione nel cibo.

Perciò, inizia oggi ad applicare questi 3 piccoli accorgimenti e poi raccontami com’è andata!

Mi trovi qui => https://www.facebook.com/liberidalpeso

Puoi lavare i piatti più tardi…

Puoi lavare i piatti più tardi…

P1070653Respira. Sarai madre per tutta la vita.
Insegna le cose importanti. Quelle vere.
A saltare pozzanghere, ad osservare gli animali, a dare baci di farfalla e abbracci stretti. Non dimenticare questi abbracci, e non negarli mai. Può darsi che fra qualche anno gli abbracci che ti mancheranno saranno quelli che non hai dato.
Dica a tuo figlio quanto lo ami, ogni volta che lo penserai.
Lascialo immaginare. Immagini con lui.
Le pareti possono essere ridipinte. Le cose si rompono e possono essere sostituite. Le urla della mamma fanno male per sempre.
Puoi lavare i piatti più tardi. Mentre tu pulisci lui cresce.
Lui non ha bisogno di tanti giocatoli. Lavora di meno e ama di più.
E, soprattutto, respira. Sarai madre per tutta la vita. Lui sarà bambino una sola volta.”

(Jessica Gómez Álvarez)

Aiuto, non riesco più a dimagrire dopo il parto!

Aiuto, non riesco più a dimagrire dopo il parto!

Compulsione ciboQuesta mattina, brancolando come uno Zombie dopo la solita notte di sonno “alternativo”, sono entrata in bagno e, a dispetto dei buoni propositi (“Salirò sulla bilancia solo una volta alla settimana”) mi sono ritrovata a guardare con il fiato sospeso il responso della maledetta.

Già, questa con la bilancia è un’altra delle guerre del tutto inaspettate che ho dovuto affrontare nella mia nuova condizione di mamma.

Prima di passarci infatti, avrò sentito dire un miliardo di volte – mentre il mio peso lievitava insieme alla mia piccola dentro la pancia! – una quantità di frasi tipo “Tranquilla, tanto poi, quando allatti vedrai che torni in forma in un baleno”.

E in effetti, man mano che mi guardavo attorno, vedevo neomamme felici e sorridenti, a passeggio con i loro bimbi appena nati e dall’aspetto perfettamente asciutto e snello.

Per non parlare dei casi televisivi eclatanti tipo Ilary Blasi o Michelle Hunzinker o Carla Bruni o le mille star di oltre oceano che ostentano corpi statuari praticamente già da 10 minuti dopo aver partorito!

Così, felice e fiduciosa, dopo la nascita della mia piccola, ho iniziato ad aspettare di vedere calare magicamente tutta quella notevole quantità di depositi non graditi, sparpagliati su pancia, sedere, braccia e cosce.

Sì, insomma, dappertutto! Ma il mio tormento erano le cosce. Cioè, lo sono sempre state: da che io abbia memoria l’ avere un paio di gambe di quelle perfette, tornite, affusolate che hanno alcune fortunate è stato uno dei miei sogni più ossessionanti – e frustrati.

Ma adesso, dopo la gravidanza, la situazione era davvero molto, molto, ma molto peggiorata.

Dai tempi dell’adolescenza infatti, in modi più o meno salutari che andavano dalla Dieta dell’uva a quella a Zona, passando per ogni altra proposta nel mezzo, alle saune forzate, alla compagnia del fumo di sigarette per tappare il senso di fame :-( , a tentativi mai durati abbastanza di diventare un essere atletico, ero in qualche modo riuscita a contenere per una decina d’anni il mio peso in un range accettabile.

Essendo alta, da vestita le persone non notavano quello che notavo io davanti alla vista inclemente dello specchio, perciò non capivano mai come mai mi accanissi tanto a cercare di stare a dieta. Ma la verità è che la mia lotta con la bilancia non è mai smessa da quando è iniziata, il che è successo quando avevo circa 8 anni.

Capirai perciò come mi potesse rassicurare il vedere mia sorella che già al terzo mese post parto rientrava arzilla nella 44 e al 6° era diventata una 42, il tutto mentre la vedevo scofanarsi una ghiotta pizza alla carbonara gongolando perchè “La cosa bella di quando allatti è che non devi stare a dieta e dimagrisci comunque!”

Ora, non ho alcuna idea del motivo, ma la realtà dei fatti è che la mia piccola è nata il 17 maggio ma io, al 17 di gennaio successivo ovvero ben 8 mesi dopo, ero ancora allo stesso identico peso di quando avevo partorito!

E credimi, dopo i primi mesi, visto che le mie dimensioni non accennavano a ritornare “normali”, ho ripreso a mangiare solo cose sane e a cercare di fare movimento, ma invano.

I primi tempi in effetti, forte della certezza che tanto sarei dimagrita comunque perchè stavo allattando, trovavo libera consolazione delle mie atroci notti insonni in grandi scatole di biscotti e amenità varie.

Una volta capito però che, andando avanti così non solo non avrei perso i kg di troppo ma anzi ne avrei presi un sacco di altri, decisi di darci – con una fatica ATROCE! – un taglio.

Dai miei 20 anni di dieta sapevo che una cosa fondamentale era quella di fare movimento e naturalmente lo stesso consiglio lo trovavo in tutti i post e articoli su internet che leggevo alla ricerca di

  • Consigli per dimagrire dopo la gravidanza
  • Dimagrire durante l’allattamento
  • Tornare al peso forma dopo la gravidanza
  • Come dimagrire dopo il parto
  • Come si fa a dimagrire dopo il parto?
  • Come perdere peso dopo il parto?

Ma il punto era: COME DIAVOLO FACCIO A FARE GINNASTICA SE NON HO NEMMENO LA FORZA DI STARE IN PIEDI????? 

(continua)